giovedì 8 novembre 2012

Pensieri ferroviari sulle libertà civili

di Miki Biasi

Il treno è uno di quei mezzi di trasporto che lascia un po’ di tempo per riflettere: non sempre i miei pensieri arrivano a un punto fermo (solitamente, sul più bello, sento l’annuncio di arrivo a destinazione), ma questa mattina qualcosa (pur se banale) sono riuscito a concludere. Pensavo a quella bella storiella che si legge e sente un po’ dovunque: i liberali e i progressisti (c.d. liberal), nel campo delle libertà civili (matrimonio omosessuale, liberalizzazione delle droghe, libertà di associazione, religione ecc), hanno gli stessi obiettivi e quindi dovrebbero agire insieme per raggiungerli.

La premessa di questa storiella è la famosa distinzione tra libertà civili e libertà economica. Se con le prime (le libertà civili) ci riferiamo agli esempi fatti al paragrafo precedente, con la seconda (la libertà economica) ci riferiamo alla “libertà di scegliere quali fini perseguire con i mezzi di cui si è proprietari, sopportando, in prima persona, i costi della propria scelta”.
Peccato che questa distinzione (che manterremo, strumentalmente, nell’articolo) non ci permetta di “assaporare” alcuni elementi che caratterizzano il pensiero liberale: obiettivo di questo breve articolo sarà proprio servire una “piccola degustazione” di questi elementi a coloro che sostengono la bella storiella.

Cominciamo analizzando la “libertà civile” che, più di tutte le altre, mi pareva rendere plausibile (per lo meno fino a questa mattina) la storiella di cui ho parlato: la libertà riservata a ciascun individuo di assumere sostanze stupefacenti.  
Questa è una libertà che viene propagandata da comunisti, progressisti, anarchici e anche da liberali. Ero davvero convinto che su questa libertà si potesse fare un fronte comune con quelle fazioni politiche.

Poi ci ho pensato bene: una differenza c’era. Ed era proprio nella libertà economica, o meglio, nel connubio, tipico del liberalismo, tra libertà civili e libertà economica.
La dottrina liberale, infatti, per il tramite della libertà economica, conferisce alle libertà civili un carattere particolare: la responsabilità individuale delle azioni compiute sulla base di quelle libertà civili.
Mi spiego meglio:
un progressista si batte, al pari di un liberale, per la libertà individuale di assumere sostanze stupefacenti, giusto? Bene. Tuttavia, il progressista si batte anche per un'altra cosa: la sanità pubblica.
Mi si dirà “e questo cosa diavolo c’entra?”. Risposta: “c’entra eccome”.
Mi spiego ancora meglio:
Se “sanità privata” significa che ciascuno sopporta i costi che hanno sulla propria salute le proprie azioni, “sanità pubblica” significa che io posso scaricare su altri i costi che le mie azioni hanno sulla mia salute.

Quindi, riepilogando, i progressisti chiedono CHE ciascuno sia libero di assumere sostanza stupefacenti e CHE, nel caso in cui rechi (con quelle sostanze) danni alla propria salute, debbano essere altri soggetti (i famosi contribuenti) a sostenerne il costo (in termini di cure).

Stesso discorso è articolabile per le altre libertà civili:
a) i progressisti non chiedono solo la possibilità del matrimonio omosessuale ma anche l’estensione alla coppie gay (una volta sposate) dei sussidi familiari; i liberali invece vorrebbero l’abolizione dei sussidi anche per le famiglie etero.
b)i progressisti non chiedono solo la possibilità di associarsi ma anche sussidi per salvaguardare talune associazioni ritenuti meritevoli (di salvaguardia, appunto).

Insomma, i progressisti vogliono essere liberi di fare ciò che passa loro per la testa e vogliono farlo a spese degli altri. Essi vogliono la libertà senza la responsabilità.

Possiamo, dunque, ben dire che nulla accomuna i liberali ai progressisti (i c.d. liberal), neppure quelle libertà che loro chiamano “civili”.






Come al solito una piccola nota: il senso del presente articolo a molti potrà sembrar banale, ma per me è stata la rottura di un dogma mentale (quella storiella). Insomma, ciò che voglio dire è che, come in tutti gli altri articoli da me scritti, non si vuole presentare nulla di nuovo e illuminante, ma solo proprie riflessioni che i lettori possono trovare più o meno interessanti, più o meno banali. Grazie della cortese attenzione ;-)

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