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venerdì 7 giugno 2013
Homeschooling: Il futuro della libertà
di Ron Paul (traduzione e premessa di Tommaso Cabrini)
Su
The Road to Liberty abbiamo sempre promosso con forza la libertà dei
genitori di educare i propri figli nel modo che ritengono più
opportuno. Innanzitutto è nostra profonda convinzione che la scuola
pubblica sia una madrassa della peggior specie, dove si indottrinano
i bambini ad amare il Leviatano. Tuttavia un sistema scolastico per
quanto privatizzato non riscuote la nostra simpatia, principalmente
perchè crediamo che la libertà e la diversità sia un valore, per i
bambini come per gli adulti. Libertà e diversità che uno stretto
sistema scolastico non sono in grado di garantire, proseguendo con la
distruzione della capacità di sognare ed immaginare propria
dell'animo umano. Per questo siamo fermamente convinti che
l'homeschooling rappresenti il vero faro da seguire, ognuno secondo
la propria rotta, per poter consegnare un futuro di libertà ai
nostri figli e nipoti.

sabato 8 settembre 2012
"E non sono mai andato a scuola": una serata in compagnia di Andrè Stern
Nella Rubrica Le Petit Prince
di Camilla Bruneri
Bonne soir, je suis Camilla, je suis en fille de 24 ans, je n'aime pas les bonbons et malheureusement je suis allé à l'ècole. (Buona sera, mi chiamo Camilla, sono una ragazza di 24 anni, non mi piacciono le caramelle e purtroppo sono andata a scuola.) Ho studiato per tutta la vita, cercando disperatamente di essere coerente nelle mie scelte, cercando di non perdere tempo e non lasciarmi scappare nessuna occasione (anche quelle che sarei stata più felice di lasciarmi scappare), ho diffidato ma ho accettato tante cose solo per poterle inserire nel curriculum (forse uno degli esami più difficili che la scuola non ti prepara ad affrontare) e ora che sono alla fine, ora che la vita comincia a richiedere i sacrifici più grandi (come se non ce ne fossero già stati abbastanza), ora cerco altrettanto disperatamente di disimparare.
Vorrei raccontarvi in proposito una storia, una storia che viene dalla Francia, una storia che parla anche di noi!
Andrè non cerca di convincere nessuno, né di convertirlo, non vende nulla e non racconta la storia di un metodo.
Ciò che ha vissuto vale solo per lui, che non ambisce a divenire un modello: un ragazzo come tutti gli altri, semplicemente
con un percorso diverso, il cui corso naturale non è stato disturbato. Non suggerisce nulla in proposito,
soprattutto perché non si tratta di un'abitudine molto diffusa, bensì raccoglie un vasto numero di pregiudizi a questo riguardo.
Il pregiudizio principale è quello che senza scuola non possa esistere educazione, capacità di ottenere dei risultati o
che si rimarrà analfabeti e asociali. Niente diploma ovvero niente lavoro, ma non è così. Non siamo liberi di fare scelte
personali perchè non abbiamo modo di poterci confrontare con altre alternative. Se si pensa che la scuola rappresenti l'unica risposta, ci troviamo davanti allo stesso numero di scelte lasciate da Ford quando diceva "Potete scegliere il modello d'auto che preferite purché il colore sia il nero!"
Questo è il racconto che Andrè Stern ci ha fatto durante una splendida conferenza, tenuta a Bergamo lo scorso marzo, riportato anche nelle testimonianze raccolte nel suo libro autobiografico "Et je ne suis jamais allé à l'ècole", edito dalla casa editrice francese Actes Sud. Probabile una prossima edizione italiana.
Ho preso in prestito le sue stesse parole nell'apertura di questo pezzo, con una differenza: Andrè non è mai andato a scuola!
Queste sono alcune domande poste ad Andrè durante la serata, spero potranno dare a molti genitori volenterosi un motivo in più per sperare in un mondo migliore.
martedì 4 settembre 2012
Alternative educative: uno sguardo all’homeschooling
Nella Rubrica Le Petite Prince
Vale la pena anche analizzare un altro interessante fenomeno: l’homeschooling.
“La scuola è come una prigione. Questa frase è un eccesso? E' un'analogia? Vi dico la mia. Perché la maggior parte dei bambini non ama andare a scuola? E' ovvio: i bambini desiderano essere liberi e la scuola li priva di questo diritto fondamentale.
Tutti desideriamo essere liberi, possiamo dirlo ad alta voce, possiamo pensarlo e basta, ma è palese che, per gli esseri umani uno dei bisogni primari sia la libertà. Purtroppo per una grande porzione della popolazione italiana la scuola è un obbligo per legge: i genitori credono di non avere alternative, difficile è trovare scuole veramente libere o decidere di fare educazione parentale.
La situazione nelle scuole sta peggiorando di anno in anno: le classi sono sempre più numerose, gli insegnanti non offrono una continuità di relazione, i momenti di svago sono tenuti al minimo, le gite cancellate per mancanza di denaro, gli atti di bullismo sono in aumento così come i casi di disturbo da deficit d'attenzione ed iperattività, dislessia e quant'altro. Vi siete chiesti come mai? I bambini a scuola non sono liberi, come credete che possano apprendere in un ambiente coercitivo?
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