di Luigi Angotzi
Lysander Spooner, anarchico statunitense di metà '800,
muoveva le sue critiche al "regime democratico" facendo una disamina al concetto di "Contratto Sociale", già anticipato dagli scritti di metà '700 dall'illuminista elvetico J.J. Rousseau.
Spooner sosteneva attraverso un ragionamento prettamente
giuridico la non validità dei Governi, dello Stato e delle Leggi.
Difatti, le Carte Costituzionali adottate dagli Stati come
documenti che vincolavano il popolo "Ab aeterno" possono essere
annoverate nella categoria dei "contratti".
Le costituzioni, se mai dotate di legittimità, sono state
ratificate da individui (solo taluni ne accettavano il contenuto ma mai la
totalità di essi) ormai deceduti e quindi è inammissibile che esse vengano
ritenute ancora valide, proprio perché parte dei contraenti non esistono più.
Spooner approfondisce il concetto dimostrando anche come tali
contratti, vengano raramente rispettati e quindi, proprio per inadempienza,
dovrebbero ritenersi "non più validi" (risoluzione per
inadempimento).
A partire da questi ragionamenti egli afferma che «le
Nazioni, i Governi e Gli stati non hanno legalità alcuna e che i giuramenti
sulla Costituzione non hanno validità giuridica».