sabato 22 dicembre 2012

[The Quarrel] Cronaca di un disastro annunciato

di Tommaso Cabrini




Certamente pesa l’effetto dell’efficienza energetica e di un parziale spostamento delle fonti energetiche verso le cosiddette “energie green” ed il metano.

D'altra parte, però, bisogna considerare che negli anni ’60 avvenne il boom economico, quindi cominciarono i grandi consumi di energia elettrica per alimentare l’industria in sviluppo e ci fu l’avvento della motorizzazione di massa, con le famiglie che acquistarono in massa Vespe, Lambrette, 500 e, soprattutto, 600.

Non bisogna dimenticare che siamo una società fondata sul petrolio (si fa tanto parlare di nuove forme energetiche non fossili, ma nessuna fin’ora ha scalzato il vecchio oro nero per economicità e praticità) di conseguenza l'indice dei consumi mette in chiara evidenza l'andamento REALE delle nostre economie.

Le cause di questo calo dei consumi sono ovvie: la crisi economica in atto (che colpisce le famiglie, sia con la diminuzione delle entrate, che con l'aumento delle uscite sotto forma di tasse), si risparmia dove si può, e visti gli enormi aumenti delle accise sui carburanti c’è molto da risparmiare.








Si fa un gran parlare, in questi tempi, di regole per ripulire la più grossa cosca mafiosa del paese: riforme, norme anti corruzione, basta condannati a più di x anni, per reati contro la pubblica amministrazione, in parlamento… (perché se uno ruba ma si prende meno di questi x anni è un bravo ragazzo meritevole di amministrare i soldi “di tutti” forse?). Comunque sia sappiamo bene che gattopardescamente non cambierà nulla, se anche uno solo verrà bloccato, fermato, arrestato o condannato ci saranno leggine “salva tizio” fatte ad hoc, oppure, visto il porcile di cui stiamo parlando, una sanatoria generale: ci vorrebbe troppo tempo per salvarli ad uno ad uno.






Si, l’Italia per tanto tempo ha resistito ad introdurre una tale norma deleteria (pur facendola in realtà rientrare dalla finestra coi contratti collettivi di lavoro), ma oggi non appena un’area è rimasta scoperta, ecco che il danno viene fatto, sotto elezioni naturalmente.






Cosa vuol dire pareggio di bilancio, bhè, lo sanno tutti: uno spende quanto incassa, non di più. Già, questo vale per tutti, ma i politici non sono tutti, per loro il pareggio di bilancio diventa una cosa complessa, da rendere più fumosa il possibile per poterla aggirare meglio.

Ma allora cos’è il pareggio di bilancio per i politici? Bhè innanzitutto non lo chiamano “pareggio di bilancio”, parole che non compaiono neanche nel testo normativo (ma solo sui comunicati stampa). Poi si nomina un “ufficio parlamentare di bilancio” (e ti pareva), che vigilerà sul mantenimento di un equilibrio di bilancio di lungo periodo, frase che non significa nulla, una semplice supercazzola normativa, ecco tutto.



Ma la gente non è stupida, si rende conto di cosa succede, al di la dei roboanti proclami politici, dei falsi sondaggi e del finto sentir comune propagandato dalle tv filogovernative.

Sul serio, la gente quando pensa a sé e ai suoi soldi è economicamente molto efficiente. Magari mente nei sondaggi e nelle interviste perché si vergogna o ha paura, ma alla prova dei fatti opera con molto buonsenso. Altrimenti come si spiegherebbe l’unico settore che, in piena crisi, risulta sempre più florido sia quello degli spalloni?

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