di
Tommaso Cabrini

La Curva di Laffer (da Arthur Laffer, il suo creatore) è una famosissima parabola che lega tra loro il gettito fiscale e l’aliquota applicata alla popolazione.
La funzione ad aliquota 0%, chiaramente, è a livello zero, così come ad una tassazione del 100%: nessuno infatti si darebbe da fare per produrre reddito se questo gli fosse interamente sottratto.
L’idea è molto semplice, all’aumentare dell’aliquota aumenta il gettito, ma marginalmente sempre più lentamente, poiché nuove imposte deprimono l’economia, finchè al punto t* raggiunge il massimo, dopodiché l’effetto scoraggiante sorpassa l’effetto dell’aumento di aliquota e il gettito decresce.
Chiariamo un punto, la Curva di Laffer prende in considerazione solamente l’effetto deprimente sull’economia e non un grande convitato della tassazione: l’evasione fiscale. Tale variabile potrebbe (ed in effetti lo fa, come da recenti studi) modificare la forma della curva.
Tutto molto semplice, geniale ed intuitivo, tant’è che, si dice, Laffer la spiegò a Reagan durante un pranzo disegnando la curva su un tovagliolino di carta e nessun politico ebbe problemi a capirla.
Ma questa teoria lascia numerosi dubbi.