mercoledì 20 febbraio 2013

La stampa di destra affonda Giannino

di Paolo Amighetti

L'abbiamo detto e ripetuto: sui canali Mediaset e sui giornali di Berlusconi (o filoberlusconiani) Giannino non ha spazio. Troppo pericoloso, troppo popolare, troppo fastidioso per un Pdl ancora in rimonta sul Pd a pochi giorni dalle elezioni. Ieri, la sorpresa: Libero e Il Giornale hanno dedicato la prima pagina al leader di FARE. No, Feltri e Belpietro non voteranno la «lista con la freccia», e no, Berlusconi non si è disfatto del suo foglio. Tenta di disfarsi di Giannino, gettandolo alle luci della ribalta sperando che ne venga accecato. Il pericolo esiste, perché di Oscar si parla solo come del bugiardo che millanta master mai conseguiti. Su Libero e Il Giornale campeggiavano ieri titoli frizzanti, a caratteri cubitali: «Il declino di Giannino», «L'Oscar delle balle». Nessun altro quotidiano ha dato tanta importanza all'addio di Zingales a FARE, né alla stupidaggine (perché di questo si tratta) commessa da Giannino nel vantarsi di un titolo accademico che non ha. Non è certo un caso che a trasformare una scemenza in uno spettacolo nazionale siano i giornali su cui si regge il Cavaliere, che, stando alle sue ultime dichiarazioni, ha pure «superato la sinistra». Il gagliardo campione del centrodestra, ormai in pole position nella corsa a Palazzo Chigi, gongola. Perché non segnalare e sottolineare lo scivolone del leader di FARE, relegando in secondo piano tutto il resto? Perché non evidenziare l'errore di Giannino fino a trasformarlo in una prova di piena disonestà, di completa inaffidabilità?
Detto, fatto: ecco spiegati i titoloni di ieri. Che potranno far sorridere chi già l'altroieri voleva votare Pdl, ma fanno storcere il naso a chi, pure sconcertato e deluso dalla sfortunata uscita di Giannino, non per questo darà nuovamente fiducia al Cavaliere. Grosso modo, gli attivisti e i sostenitori di FARE si dividono in due fazioni. Alcuni sono propensi a chiudere un occhio, perché in ballo non c'è tanto la credibilità del solo Giannino quanto l'esito del loro lungo lavoro di promozione e diffusione di idee e programmi, che ha dato grattacapi allo stesso Berlusconi. Altri, più duramente, chiedono che Giannino si dimetta per ripristinare la credibilità dell'intero partito; ma nemmeno costoro si sognano, ora, di appoggiare il Pdl. Una campagnuccia moralista come quella intentata dalle illustri firme del centrodestra non può cancellare anni di inchiostro sprecato per trasformare l'uomo Berlusconi nel monumento di se stesso. Un'ultima cosa. In tempi di campagna elettorale sono decisive più che mai le strategie comunicative: dedicare a Giannino la prima pagina di due giornali nazionali (e che giornali!) significa attribuire ad Oscar un'autentica forza elettorale. Una forza da minare in qualunque modo, evidentemente. Se i media si impegnano tanto a demolire Giannino e il suo movimento, significa che il suo peso specifico non è nullo. E non lo è affatto. Prima della balla di Giannino e la diserzione di Zingales, FARE era il meno peggio. Lo è ancora. Se non vi va di votarlo perché Giannino vi sta poco simpatico, votatelo perché il vostro sia un voto «contro»: contro un centrodestra privo di idee e coerenza, al quale non restano che la penna e la carta stampata.

6 commenti:

  1. giandomenico barcellona22 febbraio 2013 alle ore 00:38

    feltri è un conservatore, non un liberale. da rispettare, forse con qualche affinità coi liberali, ma sostanzialmente un conservatore. belpietro, non saprei definirlo...
    giannino ha fatto un danno enorme, svergognado ancora una volta i liberali, la cui verginità si stava ricostruendo con fatica dopo che berlusconi l ha ridotta al pari di quella delle olgettine. sono incazzato nero con giannino, ha messo in difficolta non solo Fare, ma il liberalismo, che gia è duro da difendere in questo paese. come si fa a scindere il liberalismo dai liberali? che noi differenziamo tra il comunismo ed i comunisti? che una cosa, secondo la stessa metodologia liberale e dell individualismo metodologico, esiste in teoria in un modo ed in pratica in un altro? il liberalismo puo essere cosa buona se i loro leaders sono dei buffoni millantatori? Fare dovrebbe chiudere e rifondarsi completamente. zingales ha fatto bene. e, gia che si rifonda, dovrebbe rifarsi a mises e non a friedman :)

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    1. Il millantatore è un imbroglione lucido, determinato, calcolatore. Qui siamo di fronte a un uomo di genio (colto e intelligente), ma che non ha tutti i giovedì a posto. Per questo ogni giudizio moralistico è fuori luogo. Non si può essere incazzati con uno che evidentemente ha bisogno di essere curato. La parabola di Giannino è tragica e quindi anche tragicomica: basti pensare allo Zecchino d'oro. O si capisce che siamo di fronte a una patologia che va seguita e curata, oppure non si coglie cosa è successo. Votare FARE e dare uno schiaffo ai Sallusti di turno, però, mi pare davvero il minimo. Mises è meglio di Friedman? Senza dubbio. Ma di Mises oggi dentro FARE si può parlare. Altrove no.

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    2. Hai ragione. FARE ha mille e uno difetti, ma è ciò che di meglio offre la politica italiana. Se non altro, perché dà spazio all'iniziativa di gente che fino a ieri era (e seguita ad essere) legato al mondo libertario. Pd, Pdl, Lega, grillini? Sono mafie.

      Paolo Amighetti

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  2. giandomenico barcellona22 febbraio 2013 alle ore 13:19

    sai, l incazzatura con giannino non è moralistica, ovviamente. e nemmeno personale. bensi, mi pareva chiaro ma lo chiarisco meglio, per la figura che ancora una volta hanno fatto i liberali. certo che giannino è uno caso umano e clinico al contempo. certo che resta colto e geniale. ma ora deve laurearsi e fare un master prima di ripresentarsi: nessuno gli aveva mai chiesto nulla, ma ora è il minimo che puo fare se vuole ripresentarsi. il suo modo di verstire era da raffinato dandy ieri, è diventato da pagliaccio oggi. mezza italia sta ridendo. alcuni fan di Fare dal carattere un po grillino gridano al complotto, ce l hanno con zingales e dicono che giannino va difeso perche si tratta di un inezia. giannino andava li a dire a berlusconi che aveva detto un sacco di balle. ora deve stare zitto, e berlusconi se la ride di gusto. ecco un po dei danni che ha fatto. il liberalismo ha bisogno di gente seria; non seriosa, ma neanche di guitti. d altra parte di colto e brillante non esiste il solo giannino

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  3. giandomenico barcellona22 febbraio 2013 alle ore 13:25

    e non si tratta del voto prossimo, ma di prospettiva, di struttura da creare per il futuro. auspico che giannino, pur con sommo dispiacere,che è anche simpatico, esca da Fare. potrebbe restare un simpatizzante. Fare dovrebbe dopo le elezioni, andare a congresso, strutturarsi e darsi un nome diverso. allora potrebbe diventare la nuova casa dei liberali. altrimenti fara la fine di Energie radicale di bernard tapie

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    1. Il congresso pare che si farà. Auguro tutto il bene a FARE. Spero che abbia un futuro, anche se non è affatto sicuro, dato che l'assenza perpetua di Giannino rischia di pesare molto più dei suoi scivoloni di questi ultimi giorni.

      Paolo Amighetti

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