martedì 11 settembre 2012

[The Quarrel] Sviluppo, piani e ministri

di Tommaso Cabrini



Questa settimana annuncia molti impegni per il governo, che non rinuncia a fare politica industriale (parola bella per pianificazione economica di sovietica memoria).
Nodo aeroporti, invece di favorire una libera competizione tra aeroscali il governo preferisce mantenerne il saldo controllo statale e di esercitare con forza questo potere.
I successi di questa politica sono noti: Malpensa è un aeroporto scomodissimo, lontano da Milano, mal collegato alla città,
che ha fatto da zavorra ad Alitalia (altro bell’esempio di politica industriale) per anni.
Nonostante tutto ci si riprova, ed ecco il piano: far partire da Linate solo i voli per Roma in modo da disincentivarne l’uso a favore di Malpensa.
Poco importa se Londra ha costruito appositamente a fine anni ’80 il London City Airport per poter servire direttamente il cuore della città e senza nascondere l’invidia per la città meneghina che ha sempre avuto uno scalo cittadino, per giunta più grande e funzionale.
Oltretutto “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende” diceva Andreotti, ma guarda caso i voli da Linate sarebbero diretti solo verso l’hub Alitalia (un bel vantaggio competitivo ex lege, non c’è che dire). Sempre pensando male lo stesso Passera, che vuole disincentivare Linate, fu lo stesso che da banchiere finanziò la “nuova” Alitalia (fondata dai soliti maneggioni dell’economia italiana).
Un po’ mi spiace lanciare strali contro Lanfranco Senn (che è stato mio professore) ma bisogna ricordare che anche lui bene o male è un vecchio politico (per non parlare poi di Bonomi).

Dicevamo che la settimana risulta pensante per il ministro dello sviluppo economico (che brutto nome, laissez nous faire!), in agenda c’è anche Alcoa.
Come spiega Ricolfi Alcoa è un’azienda energivora che è rimasta in piedi per anni solo grazie agli sgravi offerti dallo stato nel prezzo dell’energia aggravando le bollette altrui. Vi invito a leggere la sua analisi per i dettagli della vicenda.
Resta il fatto che Passera stia cercando di vendere lo stabilimento (neanche fosse un’azienda pubblica) sotto pressione per le proteste, molto violente, degli operai.
Queste proteste sicuramente fanno effetto, il ministro spera di risolvere la vertenza e di farlo il prima possibile, anche perché l’opinione pubblica solidarizza con le proteste degli operai.
Premesso che gli atti violenti sono sbagliati a prescindere vorrei aggiungere che dimostrarsi una classe operaia unita, agguerrita e violenta non attirerà molto i possibili compratori dell’impianto, di conseguenza tutte queste proteste non fanno altro che peggiorare la situazione dei dipendenti.

Nota a margine, abbastanza vergognoso che Fassina (PD)scenda a protestare con gli operai contro il governo che lui stesso sostiene. Gli operai, che al di la di qualche stereotipo non sono stupidi, lo cacciano a spintoni, al che Fassina si giustifica «Il nostro rapporto con i lavoratori è antico» rimarcando così il totale, e già dimostrato, scostamento dalla realtà di questa classe politica.

1 commento:

  1. per commentare le genialate del governo cito Aldo Giovanni e Giacomo chiedendogli "ma è possibile che come ti muovi ti muovi e pesti una m***a?!" LZ

    RispondiElimina