La maggioranza s’era sfaldata con litigi da assemblea
condominiale, nel bilancio pubblico si aprivano voragini sempre più ampie ed i
mercati bocciavano il Paese con uno spread galoppante (e tralasciamo gli altri
nani e le ballerine). Idee per fronteggiare il disastro: nessuna.
Non restava altro da fare che salire mestamente il colle,
cospargersi il capo di cenere e inginocchiarsi davanti a Re Giorgio.
Da quel momento Mr B. si è ritirato dalla vita politica, ha
ridotto gli interventi al minimo se non a zero, sembravano ormai gli ultimi
giorni di un dittatore sudamericano, nessuno vede più il generalissimo di turno
e corre voce che questi sia morto nei modi più fantasiosi.
Tutti parlavano di fine del “berlusconismo”, morte della
seconda repubblica, avanti il nuovo, avanti il tecnico bocconiano Mario Monti.
Doveva essere una breve transizione, con annesse riforme e salvataggio del Paese,
però il nuovo s’è rivelato stantio, la transizione brevissima, le riforme e il
salvataggio non sono pervenuti.
Nel frattempo viene tentato lo strano esperimento del Pdl
(sempre più martoriato nei sondaggi) di fare delle primarie, con dodici
apostoli in corsa per lo scranno più alto, ma il terzo giorno Berlusconi è
resuscitato.
Improvvisamente decide che gli è stato chiesto di
candidarsi, vista la pochezza intellettuale del partito ci si potrebbe anche
credere, se non fosse per una sequela di lamentele dall’interno che accolgono
la resurrezione.
I risultati sono peggiori di un’apocalisse zombie, il Pdl
guadagna improvvisamente consensi nonostante crescano altre fazioni ribelli
pronte ad andarsene, la maggioranza di Monti si spacca costringendo anche lui a
salire al Colle e lo spread torna sulle prime pagine dei giornali. Non calate
la guardia, gli zombie sono tanti e verranno da voi per mangiarvi il cervello!
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