mercoledì 24 aprile 2013

Una breve storia ed analisi del Free Banking scozzese, 1716-1845 (Prima Parte)


Di Michael Crook (traduzione di Tommaso Cabrini)


Introduzione

…dobbiamo semplicemente guardare alla Scozia per vedere qual è stato l’effetto di un lungo corso di perfetta libertà e concorrenza nel ruolo e credito dell’establishment bancario di quel paese - James Wilson, Capital, Currency and Banking, p.30

Tra il 1716 ed il 1845 la Scozia stabilì un sistema bancario assolutamente differente da qualsiasi altro mai visto prima. Le banche erano praticamente prive di regolamentazione, confinate solamente dal rule of law del tempo. Ogni banca, ed il sistema nella sua interezza, creò soluzioni ai rischi da attività bancaria che tentiamo ancora oggi di risolvere attraverso la regolamentazione. Le banche furono anche attivamente coinvolte in pratiche integranti la stabilità e l’efficienza del mercato. Inoltre, le banche erano profittevoli, non dimostrarono in alcun modo di prendere rischi eccessivi e le perdite per il pubblico durante i fallimenti furono fortemente ridotte.

Durante il suo periodo di free banking l’economia scozzese crebbe molto più velocemente di quella inglese, che aveva un sistema bancario più regolato e prono ai fallimenti. Nonostante l’Inghilterra fosse nel mezzo della sua prima rivoluzione industriale durante questo periodo, il reddito pro capite scozzese passò dalla metà di quello inglese nel 1750 ad essere pressappoco identico nel 1845. Supportata da un sistema bancario contrassegnato da innovazione, affidabilità e stabilità, la Scozia si trasformò da una povera economia famigliare bastata sull’agricoltura in una avanzata economia industriale specializzata in produzione di ferro, cantieristica navale ed ingegneria.(Cameron, 1967)

Questo paper tenta di proporre una storia concisa del free banking scozzese, seguito da un’analisi della sua struttura, delle innovazioni e delle possibili implicazioni per l’attività bancaria moderna.


Storia

Nel 1695, la Bank of Scotland fu costituita, con un termine di 21 anni, da un atto del Parlamento Scozzese. Questo periodo fu una situazione particolare per la Scozia. L’isola era stata unificata sotto il dominio inglese da circa 100 anni, ma i rispettivi parlamenti non misero in programma di fondersi fino al 1707. Durante questi 21 anni, alla Bank of Scotland, che non era controllata dal governo e sorprendentemente aveva il divieto di fare prestiti allo Stato, fu dato il monopolio dell’emissione di cartamoneta e dell’attività bancaria commerciale. 

Questi privilegi non furono rinnovati dopo la loro scadenza nel 1716 presumendo che non ci sarebbero stati nuovi entranti desiderosi di competere nel mercato e quindi nessuna ragione di proteggere legalmente lo status di monopolio. Ciononostante, nel settembre 1727, la Royal Bank of Scotland aprì i battenti ad Edimburgo, che era anche sede della Bank of Scotland. Dopo l’emissione delle loro prime banconote nel dicembre 1727, ne derivò prontamente una battaglia tra le due banche, dove ciascuna “utilizzava le altrui banconote come missili”, secondo Munro, lo storico della Royal Bank. Scambiando le proprie nuove banconote con quelle della Bank of Scotland e presentandole in grande quantità per il rimborso, la Royal Bank fu in grado di creare una corsa agli sportelli della Bank of Scotland. Sostenuta dal supporto dei mercanti che credevano che la Bank of Scotland fosse stata troppo stringente nella sua politica creditizia e supportata dal Governo Inglese preoccupato che la BoS avesse propensioni al giacobitismo, la Royal Bank si trovò politicamente in una buona posizione per ottenere il riscatto delle banconote della rivale. La Bank of Scotland rispose per le rime a tali attacchi, ma la Royal Bank fu in grado di far chiudere i battenti alla Old Bank -come veniva chiamata al tempo la Bank of Scotland- per circa tre mesi in seguito all’inizio della battaglia delle banconote, il 27 marzo. La Old Bank era illiquida, ma rimase solvente. 
 
Una volta che la Old Bank ebbe chiuso i battenti, i direttori della Royal Bank “decisero di andare in soccorso dei possessori delle banconote della Old Bank a certe condizioni” (Munro, 1928). Mentre il loro istinto di competizione rese la Bank of Scotland illiquida, i direttori della Royal Bank sapevano di aver bisogno di mantenere la fiducia del pubblico nel neonato sistema bancario. Questa azione permise inoltre loro di incrementare ulteriormente la loro emissione di banconote e guadagnare quote di mercato fin quando la Bank of Scotland riaprì. Tra il 27 marzo e il 20 maggio 1728 RBS mantenne una politica di accettazione delle banconote della Old Bank di taglio maggiore in cambio delle banconote della Royal, o di un credito bancario e riscattando le banconote di piccolo importo della Old Bank direttamente con moneta metallica. Dopo il 20 maggio la Royal Bank annunciò che non sarebbero state accettate ulteriori banconote di piccolo taglio della Bank of Scotland. Il risultato finale della loro politica fu che le banconote della Old Bank continuassero a circolare in Scozia anche mentre la banca era chiusa. Non ci furono invece corse agli sportelli della Royal Bank.

La Bank of Scotland fu in grado di riaprire il 27 giugno. Come misura precauzionale aggiunsero una clausola di opzione di interessi al 5% sulle proprie banconote nel 1730, ma poiché la semplice presenza di questa clausola prevenne i duelli di liquidità non furono costretti ad usarla per oltre trent’anni. Sotto la clausola di opzione la banca poteva scegliere di pagare il valore della banconota più il 5% di interessi sei mesi dopo la domanda di rimborso. Ufficialmente la banconota offriva “una sterlina d’argento su richiesta, o, a scelta dei direttori, una sterlina e sei pence d’argento al termine di sei mesi dopo il giorno della richiesta” (Malcom). Fu un modo innovativo di combattere la guerra di liquidità, ma sarebbe diventato un oggetto del contendere e fu infine messo fuori legge nel 1765.

Gli anni 30 del 1700 videro l’apertura di numerosi istituti bancari non emittenti ad Edimburgo. Essi operavano al di fuori dei conti di credito liquido tenuti dalle banche emettenti, offrivano prestiti commerciali e cambiali tratte. -I conti di credito liquido assomigliano molto a ciò che oggi è conosciuto come fido di cassa, e fu solo una di molte innovazioni apportate dalle banche scozzesi per attrarre clienti.- I mercanti che offrivano prestiti ed altri servizi bancari come business secondario spesso avviarono banche non emettenti. Successivamente si dedicarono all’attività bancaria a tempo pieno ed abbandonarono i loro precedenti business. Tale evoluzione fu possibile grazie all’assenza di restrizioni all’ingresso nell’attività bancaria.

Rispettivamente nel 1749 e nel 1750, la Bank of Scotland e la Royal Bank formarono delle partnership a Glasgow, che videro come un’opportunità di incrementare la domanda di banconote. Inizialmente presero in considerazione l’idea di aprire delle filiali, ma dati i precedenti pessimi risultati con i tentativi fatti, intrapresero quella che gli sembrava la strada più sicura e formarono delle partnership bancarie. Ciononostante i partner non si comportarono come le due banche avevano sperato e cominciarono ad emettere loro banconote invece di far circolare le banconote della Old Bank e di RBS. In un atto di rappresaglia le due banche si incontrarono e si accordarono nel ritirare tutto il credito dalle banche di Glasgow, ma, come molti cartelli prima e dopo di loro, non furono in grado di mantenere un accordo soddisfacente ed il tentativo di rendere le banche di Glasgow illiquide fallì. 

Nel luglio 1746, la British Linen Company avviò l’attività bancaria. Seguì lo stesso percorso verso l’attività bancaria che fecero ad Aberdeen alcuni piccoli mercanti durante gli anni 30 del 1700, ma con successo e su scala molto più ampia. Nel 1747 la British Linen Company comincio ad emettere banconote fruttifere di interessi per pagare “agenti, tessitori, lavorazioni e altri fornitori” (Malcom). Divenne una necessità per i suoi agenti, che erano sparsi per tutto il Paese, avere fondi sottomano per facilitare il il commercio di lino della società. Nel 1750 si mosse maggiormente avanti nel business bancario emettendo banconote non portatrici di interessi. Prima del 1760 la British Linen Company dismise completamente il commercio di lino e fu totalmente dedita all’attività bancaria. Utilizzando i propri agenti sparsi per la Scozia, istituirono il primo accordo di creazione filiali di successo al mondo (12 filiali entro il 1793) e nel 1845 emetteva la maggioranza delle banconote in circolazione in Scozia. 


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