Di Michael
Crook (traduzione di Tommaso Cabrini)
Introduzione
…dobbiamo
semplicemente guardare alla Scozia per vedere qual è stato l’effetto
di un lungo corso di perfetta libertà e concorrenza nel ruolo e
credito dell’establishment bancario di quel paese - James Wilson,
Capital, Currency and Banking, p.30
Tra il 1716 ed il 1845 la Scozia stabilì un
sistema bancario assolutamente differente da qualsiasi altro mai
visto prima. Le banche erano praticamente prive di regolamentazione,
confinate solamente dal rule of law del tempo. Ogni banca, ed il
sistema nella sua interezza, creò soluzioni ai rischi da attività
bancaria che tentiamo ancora oggi di risolvere attraverso la
regolamentazione. Le banche furono anche attivamente coinvolte in
pratiche integranti la stabilità e l’efficienza del mercato.
Inoltre, le banche erano profittevoli, non dimostrarono in alcun modo
di prendere rischi eccessivi e le perdite per il pubblico durante i
fallimenti furono fortemente ridotte.
Durante il suo periodo di free banking l’economia
scozzese crebbe molto più velocemente di quella inglese, che aveva
un sistema bancario più regolato e prono ai fallimenti. Nonostante
l’Inghilterra fosse nel mezzo della sua prima rivoluzione
industriale durante questo periodo, il reddito pro capite scozzese
passò dalla metà di quello inglese nel 1750 ad essere pressappoco
identico nel 1845. Supportata da un sistema bancario contrassegnato
da innovazione, affidabilità e stabilità, la Scozia si trasformò
da una povera economia famigliare bastata sull’agricoltura in una
avanzata economia industriale specializzata in produzione di ferro,
cantieristica navale ed ingegneria.(Cameron, 1967)
Questo paper tenta di proporre una storia concisa
del free banking scozzese, seguito da un’analisi della sua
struttura, delle innovazioni e delle possibili implicazioni per
l’attività bancaria moderna.
Storia
Nel 1695, la Bank of Scotland fu costituita, con
un termine di 21 anni, da un atto del Parlamento Scozzese. Questo
periodo fu una situazione particolare per la Scozia. L’isola era
stata unificata sotto il dominio inglese da circa 100 anni, ma i
rispettivi parlamenti non misero in programma di fondersi fino al
1707. Durante questi 21 anni, alla Bank of Scotland, che non era
controllata dal governo e sorprendentemente aveva il divieto di fare
prestiti allo Stato, fu dato il monopolio dell’emissione di
cartamoneta e dell’attività bancaria commerciale.
Questi privilegi non furono rinnovati dopo la loro
scadenza nel 1716 presumendo che non ci sarebbero stati nuovi
entranti desiderosi di competere nel mercato e quindi nessuna ragione
di proteggere legalmente lo status di monopolio. Ciononostante, nel
settembre 1727, la Royal Bank of Scotland aprì i battenti ad
Edimburgo, che era anche sede della Bank of Scotland. Dopo
l’emissione delle loro prime banconote nel dicembre 1727, ne derivò
prontamente una battaglia tra le due banche, dove ciascuna
“utilizzava le altrui banconote come missili”, secondo Munro, lo
storico della Royal Bank. Scambiando le proprie nuove banconote con
quelle della Bank of Scotland e presentandole in grande quantità per
il rimborso, la Royal Bank fu in grado di creare una corsa agli
sportelli della Bank of Scotland. Sostenuta dal supporto dei mercanti
che credevano che la Bank of Scotland fosse stata troppo stringente
nella sua politica creditizia e supportata dal Governo Inglese
preoccupato che la BoS avesse propensioni al giacobitismo, la Royal
Bank si trovò politicamente in una buona posizione per ottenere il
riscatto delle banconote della rivale. La Bank of Scotland rispose
per le rime a tali attacchi, ma la Royal Bank fu in grado di far
chiudere i battenti alla Old Bank -come veniva chiamata al tempo la
Bank of Scotland- per circa tre mesi in seguito all’inizio della
battaglia delle banconote, il 27 marzo. La Old Bank era
illiquida, ma rimase solvente.
Una volta che la Old Bank ebbe chiuso i battenti,
i direttori della Royal Bank “decisero di andare in soccorso dei
possessori delle banconote della Old Bank a certe condizioni”
(Munro, 1928). Mentre il loro istinto di competizione rese la Bank of
Scotland illiquida, i direttori della Royal Bank sapevano di aver
bisogno di mantenere la fiducia del pubblico nel neonato sistema
bancario. Questa azione permise inoltre loro di incrementare
ulteriormente la loro emissione di banconote e guadagnare quote di
mercato fin quando la Bank of Scotland riaprì. Tra il 27 marzo e il
20 maggio 1728 RBS mantenne una politica di accettazione delle
banconote della Old Bank di taglio maggiore in cambio delle banconote
della Royal, o di un credito bancario e riscattando le banconote di
piccolo importo della Old Bank direttamente con moneta metallica.
Dopo il 20 maggio la Royal Bank annunciò che non sarebbero state
accettate ulteriori banconote di piccolo taglio della Bank of
Scotland. Il risultato finale della loro politica fu che le banconote
della Old Bank continuassero a circolare in Scozia anche mentre la
banca era chiusa. Non ci furono invece corse agli sportelli della
Royal Bank.
La Bank of Scotland fu in grado di riaprire il 27
giugno. Come misura precauzionale aggiunsero una clausola di opzione
di interessi al 5% sulle proprie banconote nel 1730, ma poiché la
semplice presenza di questa clausola prevenne i duelli di liquidità
non furono costretti ad usarla per oltre trent’anni. Sotto la
clausola di opzione la banca poteva scegliere di pagare il valore
della banconota più il 5% di interessi sei mesi dopo la domanda di
rimborso. Ufficialmente la banconota offriva “una sterlina
d’argento su richiesta, o, a scelta dei direttori, una sterlina e
sei pence d’argento al termine di sei mesi dopo il giorno della
richiesta” (Malcom). Fu un modo innovativo di combattere la guerra
di liquidità, ma sarebbe diventato un oggetto del contendere e fu
infine messo fuori legge nel 1765.
Gli anni 30 del 1700 videro l’apertura di
numerosi istituti bancari non emittenti ad Edimburgo. Essi operavano
al di fuori dei conti di credito liquido tenuti dalle banche
emettenti, offrivano prestiti commerciali e cambiali tratte. -I conti
di credito liquido assomigliano molto a ciò che oggi è conosciuto
come fido di cassa, e fu solo una di molte innovazioni apportate
dalle banche scozzesi per attrarre clienti.- I mercanti che offrivano
prestiti ed altri servizi bancari come business secondario spesso
avviarono banche non emettenti. Successivamente si dedicarono
all’attività bancaria a tempo pieno ed abbandonarono i loro
precedenti business. Tale evoluzione fu possibile grazie all’assenza
di restrizioni all’ingresso nell’attività bancaria.
Rispettivamente nel 1749 e nel 1750, la Bank of
Scotland e la Royal Bank formarono delle partnership a Glasgow, che
videro come un’opportunità di incrementare la domanda di
banconote. Inizialmente presero in considerazione l’idea di aprire
delle filiali, ma dati i precedenti pessimi risultati con i tentativi
fatti, intrapresero quella che gli sembrava la strada più sicura e
formarono delle partnership bancarie. Ciononostante i partner non si
comportarono come le due banche avevano sperato e cominciarono ad
emettere loro banconote invece di far circolare le banconote della
Old Bank e di RBS. In un atto di rappresaglia le due banche si
incontrarono e si accordarono nel ritirare tutto il credito dalle
banche di Glasgow, ma, come molti cartelli prima e dopo di loro, non
furono in grado di mantenere un accordo soddisfacente ed il tentativo
di rendere le banche di Glasgow illiquide fallì.
Nel luglio 1746, la British Linen Company avviò
l’attività bancaria. Seguì lo stesso percorso verso l’attività
bancaria che fecero ad Aberdeen alcuni piccoli mercanti durante gli
anni 30 del 1700, ma con successo e su scala molto più ampia. Nel
1747 la British Linen Company comincio ad emettere banconote
fruttifere di interessi per pagare “agenti, tessitori, lavorazioni
e altri fornitori” (Malcom). Divenne una necessità per i suoi
agenti, che erano sparsi per tutto il Paese, avere fondi sottomano
per facilitare il il commercio di lino della società. Nel 1750 si
mosse maggiormente avanti nel business bancario emettendo banconote
non portatrici di interessi. Prima del 1760 la British Linen Company
dismise completamente il commercio di lino e fu totalmente dedita
all’attività bancaria. Utilizzando i propri agenti sparsi per la
Scozia, istituirono il primo accordo di creazione filiali di successo
al mondo (12 filiali entro il 1793) e nel 1845 emetteva la
maggioranza delle banconote in circolazione in Scozia.
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