Sono parecchi i motivi che impediscono la diffusione del liberalismo tra la gente. Oggi, ne discutiamo solo uno. Trattasi di un motivo che troppo spesso sottovalutiamo, forse per il suo carattere, per così dire, metodologico.
Mi riferisco al modo di esporre agli altri e in pubblico le teorie liberali e libertarie.
La scena che si ripropone su forum, blog e video è solitamente la seguente.
Ci sono un liberale e un non-liberale che discutono su un qualsivoglia argomento. Cosa fa solitamente il primo per convincere il secondo ad assumere posizioni liberali sull’argomento in questione?
Tiene (congiuntamente o alternativamente) 2 comportamenti:
1) comincia a dargli del socialista, comunista, nazi fascista e cosi via, aggiungendo che non apprezza le potenzialità della proprietà privata e della libertà;
2)comincia a parlare di diritto naturale e dell’assoluta inviolabilità delle libertà individuali.
Credete che il liberale riuscirà nel suo intento, almeno nell’ 1% dei casi?
Si e no: si, se il non-liberale ha in sè già un qualche apprezzamento verso il valore della libertà; no, se il non-liberale è uno che ce l’ha a morte col capitalismo laissez faire.
Dove sta il problema, quindi?
Eccolo: noi liberali vogliamo combattere le offese e i “ragionamenti intuizionisti” degli altri con altrettante offese e ragionamenti “intuizionisti” che potrebbero attirare solo chi già apprezza il valore della libertà.
Mi capita spesso di cadere in questa trappola, soprattutto quando non ho voglia di discutere o non mi ritengo ben preparato su un argomento. Tuttavia questo non è un buon motivo per continuare su una strada che è intrinsecamente sbagliata, per lo meno se abbiamo a cuore la diffusione del liberalismo nella nostra società.
Cosa c’entra Blaise Pascal in tutto questo? C’entra parecchio.
Proprio in queste settimane, mentre leggevo alcuni dei suoi “Pensieri”, mi sono imbattuto in alcune riflessioni interessanti, che presento qui:
"Quando si vuol discutere utilmente, e dimostrare a un altro che sbaglia, conviene osservare da quale lato egli considera la osa, perché essa di solito da quel lato è vera, e riconoscergli questa verità, ma scoprirgli l’aspetto per cui essa è falsa."
Pascal ci espone proprio il metodo cui facevamo riferimento all’inizio: se vogliamo convincere qualcuno cerchiamo di capire la sua posizione e riconosciamo le sue verità. Dopodichè, esponiamo l’altra faccia della medaglia.
E continua Pascal:
"Egli di ciò sarà contento, perché vedrà che non s’ingannava, e che sbagliava soltando nel non vederne altri aspetti: ora, non ci si affligge per non veder tutto, ma non si vuole ammettere di essersi ingannati."
A ben vedere, questo è proprio il metodo usato magistralmente da Frédéric Bastiat nelle sue opere: riconoscere la verità di ciò che SI VEDE ma mostrare anche ciò che NON SI VEDE.
Proviamo, ora, a rendere il tutto più comprensibile con un esempio: ci sono il solito liberale e il solito non-liberale che discutono (ad esempio) di inquinamento. Il secondo, ovviamente, accusa il capitalismo laissez faire di tutti i disastri ambientali.
Cosa potrebbe fare il primo (il liberale) per convincere il secondo (il non-liberale) ad assumere posizioni liberali su quell’argomento?
Cosa potrebbe fare il primo (il liberale) per convincere il secondo (il non-liberale) ad assumere posizioni liberali su quell’argomento?
Magari, invece di accusarlo di essere un pianificatore centrale o di non capire la bellezza dell’ordine spontaneo, potrebbe cominciare riconoscendo la verità di quanto ha affermato il non-liberale: è vero, molte imprese inquinano e hanno inquinato!
A questo punto, però, il nostro liberale potrebbe spiegare come questo non sia un effetto del capitalismo laissez faire dal momento che questa dottrina propugna la tutela della proprietà privata: se tu mi inquini senza il mio consenso, mi dispiace, ma stai violando la mia proprietà. Nota 1
A questo punto, però, il nostro liberale potrebbe spiegare come questo non sia un effetto del capitalismo laissez faire dal momento che questa dottrina propugna la tutela della proprietà privata: se tu mi inquini senza il mio consenso, mi dispiace, ma stai violando la mia proprietà. Nota 1
Detto questo, bisogna intendersi su un punto: le risposte di un liberale non devono per forza essere argomenti economici di difficile comprensione, ma possono anche essere spiegazioni di alcuni dei “possibili” modi in cui, in una società libera, si risolverebbero molti dei problemi odierni (come nell’esempio sopra fatto). Proprio per questo è utile essere sempre ben informati su parecchi temi, per cos’ dire, “politici”.
Credo che SOLO DOPO aver proceduto a questo modo, possa essere di qualche utilità opporre al nostro interlocutore (non-liberale) la celebre frase di F.A. Hayek:
"Sarebbe altrettanto facile screditare la teoria del metodo scientifico per il fatto che non porta a previsioni controllabili di quel che scoprirà la scienza, quanto lo è screditare la teoria dl mercato per il fatto che non riesce a prevedere quali risultati particolari questo riuscirà a raggiungere."
Non auspichiamo la nascita di nuovi Bastiat!
Dobbiamo essere noi stessi nuovi Bastiat!
Nota 1
So che la questione non è così semplice, ma non era il caso di entrare qui nei dettagli.
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