venerdì 15 febbraio 2013

Veneto: referendum in vista?

di Paolo Amighetti

Sabato 16 febbraio Indipendenza Veneta presenterà una proposta di legge regionale per l'indizione di un referendum per l'autodeterminazione. Niente di definitivo, per ora: il referendum, da tenersi forse il 6 ottobre, sarebbe di tipo consultivo. Aiuterebbe a capire quale sia a questo proposito l'orientamento dei veneti, nulla di più: se desiderano cioè restare entro i confini dello Stato italiano, o se preferiscono arrangiarsi e costituire una nuova Repubblica veneta indipendente. Rispetto a quanto deliberato lo scorso 28 novembre, quando venne accolta la risoluzione 44 che ribadisce «il diritto del popolo veneto alla compiuta attuazione della propria autodeterminazione», il gesto di sabato rappresenta un passo avanti. Del tutto in linea con lo spirito della risoluzione, beninteso. L'opinione diffusa è che sia giusto e legittimo lasciare la parola ai cittadini: anche i partiti contrari all'indipendenza, lo scorso 12 febbraio, hanno sottolineato «l'importanza di interpellare i cittadini su questi temi, nel rispetto di una democrazia diretta»*. Questi sono segnali positivi: più che l'avvicinarsi dell'indipendenza del Veneto, infatti, conta il sempre più diffuso riconoscimento del diritto dei cittadini a decidere del proprio futuro. Il dret a decidir che i catalani stanno conquistando in questi mesi, insomma, sta assumendo un peso determinante nelle rivendicazioni dei cittadini veneti. Arrivare ad un referendum, anche solo consultivo, sarebbe una vittoria del principio di autodeterminazione, prima che della maggioranza dei veneti favorevoli all'indipendenza. E come reagiranno le istituzioni quando gli umori separatisti dei veneti prenderanno corpo e diventeranno numeri percentuali? 

*http://indipendenzaveneta.net/cari-consiglieri-regionali/

2 commenti:

  1. 'come reagiranno le istituzioni'? se io avessi una rendita parassitaria, che mi permette di vivere ben sopra le mie reali possibilità, al netto di discorsi etici, farei DI TUTTO per impedire che me la portino via. Ecco la risposta, faranno DI TUTTO. Ma non importa, in altre latitudini corrono rischi ben peggiori, noi possiamo sempre appellarci al Presidente della Repubblica :)

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    1. La penso allo stesso modo. Lo scoglio da oltrepassare resta durissimo. Non sarà una passeggiata, e proprio per questo è necessario che la causa dell'indipendenza goda di un consenso granitico e diffuso. Viceversa, non avremo nessuna possibilità.

      Paolo Amighetti

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