di Paolo Amighetti
«Rinnovare i due rami del Parlamento» non è mai stato così difficile. Troppe liste troppo simili, troppe sigle e nomi fastidiosi (come si fa a dire: «ho votato Ingroia?» Il suono, Ingroia, è sgradevolissimo). Schede di dimensioni strabilianti, procedure intricate tra voti disgiunti, Politiche, Camera e Senato, Regionali. Un macello. Nemmeno questo, però, mortifica l'entusiasmo dell'elettore. Il buon cittadino va alle urne anche sotto la neve e la pioggia, perché è risaputo: votare è «un diritto e un dovere civico». Noi di The Road to Liberty non siamo buoni cittadini, non pensiamo affatto che votare sia un «dovere», ma questo non significa che nel nostro gruppo ci sia la dittatura: vige anzi la piena libertà di coscienza e di incoscienza. Pertanto, qualcuno di noi voterà, qualcuno l'ha già fatto, qualcuno eviterà. Come blog ci siamo schierati: stiamo dalla parte di Marco Bassani e quindi, indirettamente, di FARE per Fermare il Declino. Ma in cabina elettorale ognun per sé e Dio (che ci vede!) per tutti. In queste ore in cui la febbre elettorale si coniuga alla smania calcistica, attendiamo il responso delle urne senza troppo entusiasmo. Andrà male, perché «bene» non può andare. Speriamo almeno di avere qualcosa di cui rallegrarci mercoledì. Incrociamo le dita...
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