di Luigi Angotzi
Sono passati più di cinquanta giorni da quando gli elettori italiani sono stati chiamati alle urne per le elezioni politiche nazionali.
Non si è ancora arrivati al record storico del Governo Amato I , ben 82 giorni, ma poco ci manca, infatti il teatrino della politica la tirerà ancora per le lunghe visto il momento di particolare impasse istituzionale.
Inoltre ad allungare ulteriormente i tempi ci si metterà di
mezzo anche l'elezione del Presidente della Repubblica, e questo significa che
nemmeno per fine Aprile si avrà un nuovo esecutivo.
Appare quindi strano come sia possibile che gli elettori,
ancora una volta, diano fiducia alla politica affinché questa risolva i
problemi che essa stessa ha prodotto, un
vero controsenso.
L’attuale classe politica si sente impunita e senza vergogna
pensa esclusivamente a fare i propri interessi cercando il solo scopo di
perdurare nel tempo.
Quotidianamente gli elettori assistono attoniti a questo
spettacolo indecoroso, che vede nella politica e più in generale nel sistema Stato i principali protagonisti
di questa tragedia nazionale a cui hanno dato il nome di crisi economica in modo da far ricadere le colpe su altri soggetti.
L'azione politica italiana purtroppo è di tale portata, tant'è
che il Governo riesce a fare danni anche quando non è in carica, infatti
proprio la scorsa settimana il Presidente di Confindustria Squinzi ha riferito
pubblicamente che tale mancanza di esecutivo costa al Paese l'1% del PIL ed inoltre ha riferito:“lo Stato è incivile se non paga, le imprese sono alla
disperazione, gli imprenditori ed i lavoratori si uccidono”.
A pensarci bene però anche la legislatura precedente è
sostanzialmente rimasta ferma, immobilizzando il Paese in attesa della scadenza
naturale del suo termine, non si può quindi parlare di un Governo degno di tale
nome, infatti quello a capo dell’ex Presidente Monti si sarebbe potuto chiamare
non-governo.
Personalmente credo che il sistema Stato, sia costruito male
e che l’architettura Costituzionale non sia da correggere ma da eliminare
completamente, anche se ci fossero uomini giusti, questi non sarebbero in grado
di gestire al meglio questo enorme potere.
Una soluzione a questo problema ci giunge dal pensiero di Von Hayek, egli infatti sosteneva che gli odierni modelli di ordinamento democratico siano oggetto
di degenerazione.
La sua proposta[i] ,
chiamata appunto demarchia[ii] , è
di carattere minarchico[iii] in
cui il potere dello Stato è ridotto al minimo per evitare ingerenze lesive
della libertà del cittadino e la costituzione di caste-gruppi oligarchici al
potere.
Mi auspico che gli elettori e tutti i cittadini inizino ad
informarsi su queste tematiche
libertarie perché sono fonte quotidiana di spiegazione agli attuali problemi.
Avviandomi alla conclusione pongo ai lettori di questo blog
una domanda virtuale,
avranno imparato gli italiani che il sistema messo in piedi
avvantaggia solo chi ne fa parte mentre tutti gli altri ne verranno per forza
di cose danneggiati?
Lo scopriremo alle prossime elezioni, sì perché dopo più di cinquanta giorni non si parla di formare un governo ma di tornare alle urne per strappare ancora una volta il consenso agli elettori e dare a questa operazione una parvenza democratica e legittimata.
[i] La proposta è descritta in
opere quali Legge, legislazione e libertà e Libertà economica e
governo rappresentativo.
[ii] In un sistema politico in cui
la maggioranza dei rappresentanti politici è selezionata tramite sorteggio,
utilizzano il termine demarchia (o l'equivalente inglese demarchy).
Hayek non parla di sorteggio ma oppone il termine a democrazia, che è
diventato nel tempo sinonimo di potere illimitato della maggioranza.
[iii] Il miniarchismo
o minarchismo è una filosofia politica che fa riferimento al pensiero libertarianista
e ne è una delle due correnti più importanti, insieme all'opposto anarco-capitalismo.
Sostiene la necessità dell'instaurazione di uno Stato minimo, che abbia come
unico obiettivo la difesa dei diritti fondamentali di ogni uomo e che lasci al libero
mercato ogni attività, tranne giustizia, diritto e protezione.
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