La
Moneta Merce di Sintesi
L’inadeguatezza
della dicotomia tradizionale tra moneta fiat e moneta merce diviene
evidente dopo aver considerato come le definizioni convenzionali di
ciascun tipo di moneta si riferiscano non ad una ma a due
distinte caratteristiche : una moneta merce ha un valore d’uso non
monetario e risulta naturalmente o inevitabilmente
scarsa; una moneta fiat non ha valore d’uso non monetario e
la sua scarsità è solo pianificata.
Queste
definizioni in due parti suggeriscono che la solita dicotomia
rappresenta solamente metà delle possibili (anche se non
necessariamente pratiche) tipologie di basi monetarie, come
illustrato dalla seguente matrice:
La
matrice mostra come la solita dicotomia tralasci la possibilità che
la moneta possa essere fatta da qualcosa che abbia uno o più usi non
monetari, ma sia scarsa solamente in modo contingente invece che
assoluto o “naturalmente” scarsa. Un esempio potrebbe essere un
bene durevole che, pur essendo riproducibile ad un costo marginale
pari a zero, sia reso scarso attraverso diritti su di esso, o sulla
tecnologia necessaria a riprodurlo, assegnato ad un monopolista
incaricato di contenerne l’offerta in modo sufficiente da
permettere al bene di ottenere un valore positivo di scambio.
L’esempio classico, dato da Ronald Coase (1972) per illustrare la
sua famosa “congettura”, è una splendida litografia, le cui
matrici sono in possesso di un monopolista. Come riconoscimento per
l’attenzione data a questi beni da Coase li chiamerò “Beni di
Coase”.
La
stessa congettura di Coase consiste nella sua osservazione che,
poiché le litografie sono beni durevoli, un monopolista incaricato
di mantenere uno standard monetario basato su Beni di Coase potrebbe
trovarsi in difficoltà, poiché egli può accrescere i profitti
producendo e vendendo più moneta finché il suo valore di scambio
continua ad eccedere il suo (irrisorio) costo di produzione. I
consumatori, anticipando questo comportamento, non saranno disposti a
pagare più di tale costo fin dalla prima unità immessa sul mercato.
Per questa ragione uno standard di Beni di Coase, pur essendo basato
su beni che abbiano un utilizzo non monetario e pur essendo
supervisionato da un monopolista, non è meno soggetto a collassare
rispetto alla moneta fiat, prodotta in regime di concorrenza, pensata
da Friedman. Cioè, finchè il monopolista è libero di amministrare
la moneta con il solo scopo di massimizzare il profitto, questa è
probabilmente destinata ad involvere in un paper standard – cioè
una pura moneta merce nel quale la merce scarsa rilevante è la carta
sulla quale le litografie sono impresse.
Secondo
la letteratura sui beni durevoli, due mezzi comunemente adottati per
evitare questo risultato sono (1) ritornare ad una moneta garantita
da un sottostante o (2) distruzione pubblica delle matrici usate per
imprimere le litografie. Nel primo caso gli acquirenti vedono
garantita la restituzione di quanto pagato nel caso il prezzo delle
litografie (per far sempre riferimento all’esempio sopracitato)
scenda al di sotto di esso. Nel nostro esempio, nel quale le
litografie sono utilizzate come standard monetario di un’economia,
la garanzia sarebbe il sottostante, nel quale il monopolista si offre
di convertire le litografie indesiderate ad un cambio prefissato.
Questa garanzia di fatto trasforma le litografie da una moneta base
in una moneta “credito”, trasformando il bene in cui possono
essere convertite nel reale standard monetario.
La
seconda opzione –la distruzione delle matrici- trasforma le
litografie, secondo la nostra classificazione, in merci ordinarie,
rendendole in modo irrevocabile, invece che solo contingente,
scarse.
Così
come uno standard monetario basato su Beni di Coase, come le
litografie, può essere convertito in una moneta merce organizzando
una pubblica distruzione delle matrici, un sistema monetario basato
su banconote cartacee “intrinsecamente inutili” può essere
convertito in qualcosa che assomigli ad una moneta merce facendo in
modo che il costo marginale di produzione sia crescente, in modo da
limitare l’offerta (e mantenere la scarsità) di moneta. Tale
possibilità ci porta nel trascurato quadrante in alto a destra della
nostra matrice, il quadrante chiamato moneta merce “di sintesi”.
Tali monete sono composte da oggetti i quali, pur mancando di valore
non monetario, sono in modo assoluto, e non solo contingente, scarsi.
Più in generale una moneta merce di sintesi è una moneta che manca
di valore non monetario, ciononostante risulta riproducibile
solamente ad un costo marginale di produzione che risulti positivo e
crescente.
Vantaggi
delle Monete Merce di Sintesi
In
“In Search of a Monetary Constitution” Friedman
(1962, p.219), parafrasando Poincarè, osservò che “la Moneta è
troppo importante per essere lasciata in balia dei banchieri
centrali”. I critici della moneta merce, dall’altro lato,
insistono sul fatto che la moneta sia troppo importante per essere
“sacrificata […] all’azione di forze oscure” (Keynes 1936,
p.339). La caratteristica distintiva di una Moneta Merce di Sintesi,
e la fonte dei suoi potenziali vantaggi rispetto ad altre forme di
base monetaria, è proprio il fatto che ricorrendo ad essa si può
evitare di lasciare la gestione della moneta sia ai banchieri
centrali sia alle forze oscure della natura. In questo modo
l’offerta di moneta è determinata una volta per tutte da vincoli
creati artificialmente delle risorse – vincoli che trasformano ciò
che potrebbe altrimenti avere un costo marginale pari, o vicino, a
zero in un costo crescente, se non addirittura infinito.
Poiché
il reale consumo di risorse di un dato stock di moneta merce di
sintesi non è più grande di un simile stock di moneta fiat, una
base monetaria fondata sulla merce di sintesi è priva dello
svantaggio dei costi di una base monetaria fondata sulla pura moneta
merce. Poiché la sua scarsità, per quanto immutabile, risulta
tuttavia pianificata, non è soggetta a cambiamenti dovuti sia a
scoperte di nuovi giacimenti sia ad innovazioni tecnologiche. Poiché
una moneta merce di sintesi non ha un uso alternativo non monetario,
non possono esistere cambiamenti della domanda non monetaria che ne
possano alterare il potere d’acquisto. Infine, proprio come una
vera moneta merce, ma diversamente dalla moneta fiat, l’offerta di
moneta merce di sintesi non è soggetta a modificazioni dovute a
capricci della politica.
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