( Articolo già pubblicato sul blog http://www.teapartyitalia.it/ )
Il movimento Tea Party Italia non riceve alcun tipo di
finanziamento dal sistema politico: da sempre vive e opera grazie alle
donazioni dei militanti e alle risorse che i produttori di ricchezza
decidono di “investire” in esso per garantirsi un’ultima difesa contro
la casta parassitaria. Da qualche giorno potete notare, nella pagina delle donazioni, istruzioni per un nuovo metodo che si affianca a quelli tradizionali: la donazione in Bitcoin.
Il protocollo Bitcoin rappresenta un esperimento estremamente innovativo: la creazione di una valuta digitale, distribuita, open source,
basata sul sistema di crittografia a due chiavi, non inflazionabile e
completamente privata, indipendente dalle interferenze arbitrarie di
politici, burocrati, governi e banche centrali.
La scelta di Tea Party Italia di divenire il primo e ad oggi unico movimento in Italia che accetta donazioni in Bitcoin
è dettata senza dubbio da motivi di praticità: i trasferimenti in
Bitcoin sono un processo semplice, istantaneo, rispettoso della privacy e
virtualmente gratuito a livello di commissioni. Ma la scelta è anche
dettata da una presa di posizione ideale: quella a favore della
concorrenza in campo monetario. Spieghiamoci meglio:
1) Il movimento Tea Party Italia
si batte innanzitutto contro l’eccessiva tassazione. Sappiamo bene che
uno dei metodi più subdoli con cui i governi possono tassare i
produttori di ricchezza è tramite l’inflazione: la corrosione del potere
d’acquisto della moneta, uno strumento di cui le istituzioni politiche
(nel nostro caso prima la Banca d’Italia, oggi la BCE) detengono il
monopolio legale totale, e di cui gli Stati nazionali impongono
l’utilizzo grazie al legal tender. L’inflazione implica un trasferimento
netto di ricchezza dai privati allo Stato in diversi modi noti da tempo
agli economisti: l’“effetto Cantillon” per il quale il potere
d’acquisto viene spostato dagli ultimi spenditori della nuova moneta ai
primi spenditori (lo Stato stesso e le clientele ad esso più vicine), la
svalutazione dei debiti (tra cui quello, immenso, che lo Stato ha nei
confronti di fornitori, risparmiatori, creditori in genere), il fenomeno
del “fiscal drag” (l’aumento impositivo effettivo dovuto al diminuito
valore delle soglie delle aliquote fiscali in regime di tassazione
progressiva). L’inflazione, in definitiva, è una tassa occulta
imposta sui contribuenti ignari delle decisioni prese sopra le loro
teste (e con i loro soldi).
Il sistema dei Bitcoin, a differenza della moneta statale, non è inflazionabile a piacere:
il rigido algoritmo di "mining" è infatti programmato per la scarsità,
non è modificabile e tende a una quantità finita di moneta. E’ quindi
impossibile per qualunque Stato utilizzare questa valuta al fine di
sottrarre risorse all’economia reale tramite l’inflazione.
2) Tea Party Italia,
più in generale, si batte anche contro le deleterie distorsioni del
mercato generate dall’interventismo della politica e della burocrazia.
Oltre all’inflazione esiste il fenomeno (strettamente collegato) della
manipolazione monetaria: anche quando non aumentano la base monetaria
inflazionando, i governi e le banche centrali di tutto il mondo
utilizzano il controllo di cui dispongono sulla moneta per distorcere i
tassi di interesse generando bolle, che sfociano poi in successive
crisi, come quella in cui ci troviamo ora.
Il
sistema dei Bitcoin, invece, non è in alcun modo manipolabile! Basato
su protocollo open source, distribuito e “peer to peer”, è al di sopra
di qualunque tentativo di controllo: nessuna istituzione, nessuna
organizzazione, nessun gruppo può prendere il controllo della moneta ed utilizzarla per drogare il mercato e creare bolle finanziarie seguite da crisi drammatiche.
3) Tea Party Italia,
infine, si batte per il diritto di ciascuno alla privacy: “Quanti soldi
ho e come li spendo sono affari miei!”. Lo Stato calpesta questo
diritto spiando e tracciando i risparmi, i redditi e le spese di tutti
noi per poter così sottrarre la maggior quantità di risorse possibile.
Questo avviene in parte anche con la moneta contante (che qualche fan
della tassazione illimitata vorrebbe addirittura vietare), ma
soprattutto con quella “virtuale” su canali tradizionali (carte
credito/debito, conti correnti, ecc.). Quando il governo ha bisogno di
ulteriore liquidità, non deve fare altro che attuare “prelievi forzosi”
sui conti, come è già accaduto in passato, oppure utilizzare le
informazioni personali come base per l’emissione di “cartelle pazze”, o
di “accertamenti” che assomigliano molto da vicino ad estorsioni.
Il
sistema Bitcoin, a differenza del denaro virtuale tradizionale, può
essere utilizzato in modo sostanzialmente anonimo, garantendo la privacy
nei confronti dello Stato ancora meglio dei contanti.
Ci
sono anche soluzioni più tradizionali ai problemi costituiti dalla
tassa da inflazione, dalla manipolazione dei tassi o dalla violazione
della privacy: per esempio le monete in metalli preziosi. Ma il sistema
Bitcoin rappresenta senz’altro un’alternativa più moderna, efficiente,
accattivante e adatta all’era digitale nella quale viviamo: grazie ad
esso è possibile trasferire in pochi istanti qualunque somma di denaro,
addirittura tra diversi continenti, utilizzando semplicemente uno
smartphone. Per un movimento basato su contributi volontari come Tea Party Italia,
inoltre, riveste anche particolare importanza la possibilità per i
donatori di monitorare ogni movimento della somma depositata: il sistema
Bitcoin permette infatti sia la massima riservatezza che la massima
trasparenza. Dacci una mano già oggi e inizia una nuova avventura
monetaria!
Luigi Angotzi e Giacomo Zucco
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