Su
The Road to Liberty abbiamo sempre promosso con forza la libertà dei
genitori di educare i propri figli nel modo che ritengono più
opportuno. Innanzitutto è nostra profonda convinzione che la scuola
pubblica sia una madrassa della peggior specie, dove si indottrinano
i bambini ad amare il Leviatano. Tuttavia un sistema scolastico per
quanto privatizzato non riscuote la nostra simpatia, principalmente
perchè crediamo che la libertà e la diversità sia un valore, per i
bambini come per gli adulti. Libertà e diversità che uno stretto
sistema scolastico non sono in grado di garantire, proseguendo con la
distruzione della capacità di sognare ed immaginare propria
dell'animo umano. Per questo siamo fermamente convinti che
l'homeschooling rappresenti il vero faro da seguire, ognuno secondo
la propria rotta, per poter consegnare un futuro di libertà ai
nostri figli e nipoti.
Homeschooling: Il futuro della libertà
Una
caratteristica comune ai regimi autoritari è la criminalizzazione
delle alternative all’educazione controllata dallo Stato. I
dittatori conoscono bene la minaccia che presenta un pensiero libero
al loro potere, e ben poche cose promuovono pensieri “non
autorizzati” come l’educazione sotto il controllo dei genitori
invece che dello Stato. Questa è la ragione per cui il governo
nazionalsocialista (nazista) tedesco bandì l’homeschooling nel
1938.
Purtroppo
queste restrizioni ai diritti dei genitori dell’era nazista sono
tutt’ora in vigore nella legislazione tedesca, lasciando i genitori
che desiderano un maggior controllo sull’educazione dei figli senza
opzioni. Per questa ragione nel 2006 Uwe e Hannalore Romeike, una
coppia tedesca che voleva educare a casa i loro tre figli per
motivazioni religiose, chiesero asilo negli Stati Uniti. Il giudice
dell’immigrazione Lawrence Burman approvò la loro richiesta di
asilo, riconoscendo che la libertà dei genitori di avvalersi
dell’homeschooling è un “basilare diritto umano”.
Sfortunatamente
l’attuale amministrazione statunitense non la vede in questo modo,
ed ha annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione del
giudice Burman. Se l’amministrazione dovesse vincere i Romeikes
potrebbero essere rispediti in Germania, dove sarebbero obbligati a
mandare i figli in scuole dove gli insegnamenti violano le loro
credenze religiose. Se si rifiutassero si troverebbero ad affrontare
forti multe, l’incarcerazione o addirittura la perdita della
custodia dei figli!
L’appello
dell’amministrazione afferma che il governo federale ha l’autorità
costituzionale di vietare l’homeschooling in tutti i cinquanta
stati. La verità è che la costituzione non da al governo federale
alcun potere di controllare qualsivoglia aspetto dell’educazione.
Inoltre, i genitori che, come i Romeikes, hanno una motivazione
religiosa per ricorrere all’homeschooling dovrebbero essere
protetti dal diritto di libertà religiosa espresso nel primo
emendamento.
L’ostilità
del governo federale all’homeschooling è condivisa dai funzionari
pubblici di tutti i livelli. Nonostante il successo del relativo
movimento nella legalizzazione dell’homeschooling in tutti gli
stati, molte famiglie sono ancora oggetto di persecuzione da parte
dei funzionari locali. Gli accanimenti variano da “controlli a
casa” da parte di agenzie di protezione dei bambini alla
persecuzione criminale per la violazione delle leggi sulla mancata
frequenza scolastica.
Ogni
statunitense che abbia a cuore la libertà dovrebbe supportare
l’homeschooling. Se lo Stato può usurpare l’autorità dei
genitori su un argomento così fondamentale come l’educazione dei
propri figli, non c’è più praticamente alcuna area della potestà
genitoriale che risulti off limits per l’intervento statale.
E’
stato provato che l’homeschooling è un efficace mezzo di
educazione. Tutti noi abbiamo ben presente i notevoli traguardi
accademici, inclusi i national spelling bees [Ndt gare di spelling]
ed altre tornei, da parte dei bambini educati a casa. Inoltre gli
studenti homeschool solitamente sono di gran lunga migliori in tutte
le misurazioni di performance accademica rispetto ai loro coetanei
che frequentano la scuola pubblica.
Ha
senso che i bambini facciano meglio quando la loro educazione è
controllata da coloro che conoscono i loro bisogni strettamente
individuali, piuttosto che da un burocrate federale. Un forte
movimento di homeschooling può anche aiutare a migliorare le altre
forme di educazione. Se la concorrenza migliora beni e servizi negli
altri aspetti della vita perché la concorrenza non dovrebbe
migliorare l’educazione? Un movimento per l’homeschooling ampio
ed in crescita può spingere le scuole pubbliche e private ad
innovare e migliorare.
Quando
lo Stato interferisce con l’abilità dei genitori di scegliere il
miglior tipo di educazione per i loro figli, sta agendo in modo
immorale e in contrasto con una società libera. Uno Stato che viola
i diritti dell’homeschooling sarà in grado di calpestare i diritti
di tutti i genitori. I bambini che sono stati educati a casa sono
maggiormente portati ad abbracciare la filosofia della libertà e ad
unire gli sforzi per ripristinare la libertà. Non sarei sorpreso,
infatti, se i futuri leader dei movimenti per la libertà fossero
educati in casa.
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