( Articolo già pubblicato sul blog http://www.teapartyitalia.it/ )
Il movimento Tea Party Italia non riceve alcun tipo di
finanziamento dal sistema politico: da sempre vive e opera grazie alle
donazioni dei militanti e alle risorse che i produttori di ricchezza
decidono di “investire” in esso per garantirsi un’ultima difesa contro
la casta parassitaria. Da qualche giorno potete notare, nella pagina delle donazioni, istruzioni per un nuovo metodo che si affianca a quelli tradizionali: la donazione in Bitcoin.
Il protocollo Bitcoin rappresenta un esperimento estremamente innovativo: la creazione di una valuta digitale, distribuita, open source,
basata sul sistema di crittografia a due chiavi, non inflazionabile e
completamente privata, indipendente dalle interferenze arbitrarie di
politici, burocrati, governi e banche centrali.
La scelta di Tea Party Italia di divenire il primo e ad oggi unico movimento in Italia che accetta donazioni in Bitcoin
è dettata senza dubbio da motivi di praticità: i trasferimenti in
Bitcoin sono un processo semplice, istantaneo, rispettoso della privacy e
virtualmente gratuito a livello di commissioni. Ma la scelta è anche
dettata da una presa di posizione ideale: quella a favore della
concorrenza in campo monetario. Spieghiamoci meglio:
lunedì 4 novembre 2013
martedì 29 ottobre 2013
La Moneta Merce di Sintesi [terza e ultima parte]
di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)
Bitcoin
Da
quando Friedman propose la sua regola monetaria controllata da
computer, gli avanzamenti nella tecnologia informatica non hanno
semplicemente reso la sua versione di una moneta merce di sintesi
possibile. Tali avanzamenti hanno portato alla creazione di una vera
moneta merce di sintesi –sebbene sia una moneta privata digitale o
“cyber currency”, invece di una moneta cartacea autorizzata dallo
Stato- il cui stock totale cresce automaticamente, sebbene ad un
ritmo destinato a scende a zero, trasformandola in una moneta di
sintesi anelastica. La moneta, il Bitcoin, è
stato introdotto nel 2009.
Secondo
Grindberg (2012, p.163) i “blocchi” di Bitcoin vengono generati
dai “minatori” risolvendo un problema matematico, con le
dimensioni dei blocchi e la difficoltà del problema in progressivo
adattamento, in modo da mantenere il ritmo di emissione di Bitcoin
all’interno della tabella di marcia fissata come mostrato nella
successiva tabella:
lunedì 21 ottobre 2013
La Moneta Merce di Sintesi [seconda parte]
di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)
La
Moneta Merce di Sintesi
L’inadeguatezza
della dicotomia tradizionale tra moneta fiat e moneta merce diviene
evidente dopo aver considerato come le definizioni convenzionali di
ciascun tipo di moneta si riferiscano non ad una ma a due
distinte caratteristiche : una moneta merce ha un valore d’uso non
monetario e risulta naturalmente o inevitabilmente
scarsa; una moneta fiat non ha valore d’uso non monetario e
la sua scarsità è solo pianificata.
Queste
definizioni in due parti suggeriscono che la solita dicotomia
rappresenta solamente metà delle possibili (anche se non
necessariamente pratiche) tipologie di basi monetarie, come
illustrato dalla seguente matrice:
giovedì 10 ottobre 2013
La Moneta Merce di Sintesi [prima parte]
di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)
Quanto segue è un estratto dal paper di George Selgin "Synthetic Commodity Money"
Le
Basi Monetarie Convenzionali
L’effettivo
controllo della massa monetaria è, fondamentalmente, questione di
stabilire uno standard che sia in grado di regolare la crescita della
moneta in modo coerente con il mantenimento della complessiva
stabilità macroeconomica. La natura del sistema bancario può avere
riflessi sulla capacità di espansione della base monetaria per far
fronte ai bisogni di un’economia. Ma lo standard monetario ideale è
quello in grado di dare una relativa stabilità a fronte delle
innovazioni bancarie.
Di
conseguenza, la ricerca di una base monetaria “ideale” ha
attratto a lungo gli economisti monetari. Solitamente la ricerca è
partita dal presupposto che tutte le basi monetarie ricadano in due
categorie: la moneta “merce” e la moneta “fiat”. Tuttavia,
l’analisi degli attributi convenzionalmente assegnati a queste
tipologie, suggerisce che questa dicotomia convenzionale sia
fuorviante, se non addirittura falsa, poiché distoglie l’attenzione
da una serie di potenziali basi monetarie, le cui caratteristiche
sono tali da renderle particolarmente idonee a formare le fondamenta
di regimi monetari che si dimostrino sia macroeconomicamente stabili
sia di robusta costituzione.
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