lunedì 4 novembre 2013

Sostieni il Tea Party Italia (da oggi anche con i Bitcoin)

( Articolo già pubblicato sul blog  http://www.teapartyitalia.it/ )

Il movimento Tea Party Italia non riceve alcun tipo di finanziamento dal sistema politico: da sempre vive e opera grazie alle donazioni dei militanti e alle risorse che i produttori di ricchezza decidono di “investire” in esso per garantirsi un’ultima difesa contro la casta parassitaria. Da qualche giorno potete notare, nella pagina delle donazioni, istruzioni per un nuovo metodo che si affianca a quelli tradizionali: la donazione in Bitcoin.

Il protocollo Bitcoin rappresenta un esperimento estremamente innovativo: la creazione di una valuta digitale, distribuita, open source, basata sul sistema di crittografia a due chiavi, non inflazionabile e completamente privata, indipendente dalle interferenze arbitrarie di politici, burocrati, governi e banche centrali.

La scelta di Tea Party Italia di divenire il primo e ad oggi unico movimento in Italia che accetta donazioni in Bitcoin è dettata senza dubbio da motivi di praticità: i trasferimenti in Bitcoin sono un processo semplice, istantaneo, rispettoso della privacy e virtualmente gratuito a livello di commissioni. Ma la scelta è anche dettata da una presa di posizione ideale: quella a favore della concorrenza in campo monetario. Spieghiamoci meglio:

martedì 29 ottobre 2013

La Moneta Merce di Sintesi [terza e ultima parte]


di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)

Bitcoin

Da quando Friedman propose la sua regola monetaria controllata da computer, gli avanzamenti nella tecnologia informatica non hanno semplicemente reso la sua versione di una moneta merce di sintesi possibile. Tali avanzamenti hanno portato alla creazione di una vera moneta merce di sintesi –sebbene sia una moneta privata digitale o “cyber currency”, invece di una moneta cartacea autorizzata dallo Stato- il cui stock totale cresce automaticamente, sebbene ad un ritmo destinato a scende a zero, trasformandola in una moneta di sintesi anelastica. La moneta, il Bitcoin, è stato introdotto nel 2009.

Secondo Grindberg (2012, p.163) i “blocchi” di Bitcoin vengono generati dai “minatori” risolvendo un problema matematico, con le dimensioni dei blocchi e la difficoltà del problema in progressivo adattamento, in modo da mantenere il ritmo di emissione di Bitcoin all’interno della tabella di marcia fissata come mostrato nella successiva tabella:

lunedì 21 ottobre 2013

La Moneta Merce di Sintesi [seconda parte]

di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)



La Moneta Merce di Sintesi

L’inadeguatezza della dicotomia tradizionale tra moneta fiat e moneta merce diviene evidente dopo aver considerato come le definizioni convenzionali di ciascun tipo di moneta si riferiscano non ad una ma a due distinte caratteristiche : una moneta merce ha un valore d’uso non monetario e risulta naturalmente o inevitabilmente scarsa; una moneta fiat non ha valore d’uso non monetario e la sua scarsità è solo pianificata.
Queste definizioni in due parti suggeriscono che la solita dicotomia rappresenta solamente metà delle possibili (anche se non necessariamente pratiche) tipologie di basi monetarie, come illustrato dalla seguente matrice:

giovedì 10 ottobre 2013

La Moneta Merce di Sintesi [prima parte]


di George Selgin (traduzione di Tommaso Cabrini)

Quanto segue è un estratto dal paper di George Selgin "Synthetic Commodity Money"


Le Basi Monetarie Convenzionali

L’effettivo controllo della massa monetaria è, fondamentalmente, questione di stabilire uno standard che sia in grado di regolare la crescita della moneta in modo coerente con il mantenimento della complessiva stabilità macroeconomica. La natura del sistema bancario può avere riflessi sulla capacità di espansione della base monetaria per far fronte ai bisogni di un’economia. Ma lo standard monetario ideale è quello in grado di dare una relativa stabilità a fronte delle innovazioni bancarie.

Di conseguenza, la ricerca di una base monetaria “ideale” ha attratto a lungo gli economisti monetari. Solitamente la ricerca è partita dal presupposto che tutte le basi monetarie ricadano in due categorie: la moneta “merce” e la moneta “fiat”. Tuttavia, l’analisi degli attributi convenzionalmente assegnati a queste tipologie, suggerisce che questa dicotomia convenzionale sia fuorviante, se non addirittura falsa, poiché distoglie l’attenzione da una serie di potenziali basi monetarie, le cui caratteristiche sono tali da renderle particolarmente idonee a formare le fondamenta di regimi monetari che si dimostrino sia macroeconomicamente stabili sia di robusta costituzione.