lunedì 20 maggio 2013

Commercio di carne umana


Di Stephen J. Dubner e Steven D. Levitt (traduzione e premessa di Tommaso Cabrini)



Come concorderanno molti dei lettori il mercato rappresenta il miglior sistema per determinare l'uso di risorse scarse. Tuttavia ci sono casi, come nella donazione degli organi dove la società è compatta nel ripudiare il mercato, perchè considerato un sistema odioso e ripugnante. Gli autori, sempre appassionati studiosi di incentivi che regolano il comportamento umano spiegheranno come la mancanza di un mercato renda la situazione ancora più difficile, privando tutte le parti dei necessari stimoli ad agire nel modo migliore. Tale mancanza in un campo di vitale importanza come quello della donazione d'organi non può che avere conseguenze mortali. Il che è decisamente ripugnante. 






Soppesando il fattore ripugnanza

Quanto è ripugnante questa situazione? Prendete qualcuno che amate, per esempio vostra moglie o vostro fratello o vostra sorella, e trovate un estraneo che accetti una grossa scommessa che il vostro caro muoia prematuramente- se nel caso accadesse intaschereste alcuni milioni di dollari.

mercoledì 15 maggio 2013

Matrimonio gay, o no?


 di Tommaso Cabrini


Il matrimonio tra persone dello stesso sesso non mi crea alcuno scandalo, non ritengo di avere alcun pregiudizio nel confronto degli omosessuali.
Ciononostante sono assolutamente contrario all’introduzione del gay-marriage all’interno dell’ordinamento italiano.
Senz’altro a prima vista le due posizioni sembrano inconciliabili, tuttavia siamo ben lontani dall’inconciliabilità, si tratta solamente di una dissonanza cognitiva introdotta dalla propaganda statalista.

Perché mai un matrimonio per essere tale necessita del riconoscimento da parte dello Stato, e perché mai per esistere dovrebbe essere celebrato davanti ad un Sindaco? Stiamo forse parlando di un dio e del suo rappresentante terreno? Assolutamente no!

lunedì 29 aprile 2013

Una breve storia ed analisi del Free Banking scozzese, 1716-1845 (Terza ed ultima parte)


Di Michael Crook (traduzione di Tommaso Cabrini)

Adam Smith

Adam Smith descrisse il sistema bancario scozzese come un esempio di free banking ne “La ricchezza delle nazioni”, affermando, “se i banchieri si dimostrano misurati nell’emettere qualsiasi banconota circolante, o le banconote pagabili al portatore, in quantità inferiore ad una certa somma; e se essi sono soggetti all’obbligo di un immediato ed incondizionato pagamento di tali banconote non appena presentate, i loro scambi potrebbero, nella piena sicurezza del pubblico, essere infusi di libertà in ogni altro aspetto” (Smith p.268). In aggiunta all’efficienza di usare una moneta cartacea oltre ad una moneta metallica, Smith intravide ulteriori numerosi benefici del free banking, tutti apparsi nel sistema scozzese. Sebbene tali asserzioni siano corrette, Smith erroneamente suggerisce che le restrizioni fossero necessarie senza presentare alcuna prova a supporto dell’affermazione. 

Primo, egli sostiene che la concorrenza tra produttori di valuta li obbliga ad essere “cauti nella loro condotta” (Ibid.), il che significherebbe non eccedere nelle emissioni e proteggersi contro le corse agli sportelli. Questo è evidente nelle azioni delle banche emittenti scozzesi. A causa del funzionamento dell’Exchange System le banche dovevano affrontare brevi tempistiche di rimborso delle banconote; tendevano inoltre a tener d’occhio la solvibilità e la liquidità delle banche con cui facevano affari allo scopo di proteggersi. Se una banca risultava sovraesposta le altre potevano minacciare di rifiutare le sue banconote finchè le riserve non fossero state adeguate.

sabato 27 aprile 2013

25 Aprile, la festa dei Veneti tra gonfaloni e uomini in divisa


 di Paolo Amighetti

Avant'ieri pomeriggio, un nutrito gruppo di veneti si è dato appuntamento all'ombra del campanile di piazza San Marco. Gonfalone in spalla, foulard marciano al collo, i patrioti hanno ricordato il loro Santo patrono, lasciando che dei fantasmi dell'antifascismo si occupassero i media nazionali. Il 25 aprile, in Veneto, rimane la festa di San Marco.

Non è stata la carnevalata dei "nostalgici della Serenissima" dipinta dalle agenzie di stampa, benché del Carnevale Venezia sia la patria. Quella di ieri è stata una manifestazione pacifica e civile: i partecipanti non sono riusciti a invadere l'immensa piazza, è vero, ma ad unirli, oltre agli stendardi marciani, era il sollievo di riconoscersi finalmente come una comunità legata da valori un po' più solidi del mito di Garibaldi e un po' più sinceri dell'amore per il tricolore. Questo slancio vale molto più del delirio di qualsiasi folla oceanica, e, sia detto per inciso, se l'Ansa parla di cinquecento "nostalgici" è lecito immaginare ce ne fossero un paio di più.